Uno dei Borghi più belli d’Italia, in una splendida posizione panoramica, Coreglia Antelminelli si staglia nella Valle del Serchio, alle spalle degli Appennini. E’ un borgo montano che fin dalla sua nascita nel X secolo è sempre stato legato alle sorti di Lucca.
UNA TERRA DI PASSAGGIO
Il nome deriva da Corrilia, una parola tardo latina che significa terra di scorrimento, luogo da cui si passa. In epoca medioevale era considerato un punto strategico e per questo munito di imponenti fortificazioni. Fu luogo di diverse battaglie e assedi, tra i quali quello di Castruccio Castracani, che la conquistò. Nel 1362 Coreglia aggiunse al suo nome quello degli Antelminelli, essendo stata per lungo tempo sede residenziale di questa importante famiglia, che ereditò dal capitano di ventura Castruccio Castracani il potere sul borgo e il territorio circostante.
Finite le lotte intestine per Coreglia iniziò una nuova vita.
Non sappiamo perchè ma nel Seicento a Coreglia si sviluppò l’arte dei figurinai, che creavano figurine di gesso che esportavano in tutto il mondo.
E c’è ragione di credere che, in antico, praticamente tutti gli abitanti di Coreglia fossero figurinai: si racconta che un tempo Coreglia fosse piena di figurine. Si potevano vedere ovunque, per il paese: davanti alle case, sulle terrazze, agli angoli delle strade, negli orti. I figurinai le lasciavano all’aperto per farle asciugare. E ancora oggi, specialmente sui davanzali delle finestre, se ne vede ancora qualcuna. Ma sono presenze sporadiche, che accolgono il viaggiatore tra i ripidi vicoli acciottolati che s’arrampicano su fino alla piazza del Comune, nel punto più alto del borgo, per poi aprirsi a sorpresa, dalla piazza, in un paio di stradine più ampie e ariose, su cui s’affacciano i palazzotti più eleganti del paese.
Si dice che, oltre alle statuine di gesso, a Coreglia si fosse inventata anche l’emigrazione. Per secoli infatti gli abitanti sono emigrati in ogni parte del mondo per esportare le figurine di gesso che venivano richieste e apprezzate.
Da non perdere quindi una visita al Museo della Figurina di gesso e dell’Emigrazione: una vasta gamma di statuette per conoscere gli stili di quest’arte unica e la tendenza all’emigrazione dei figurinai di Coreglia che esportavano la loro sapienza artigianale in ogni dove. Non abbiamo pezzi seicenteschi: i più noti e antichi sono i gattini settecenteschi colorati col fumo. Bellissimi i soggetti ispirati alle Sacre Scritture o a leggende popolari, le immagini di vita familiare, oppure figurine intente all’esercizio dei mestieri del tempo: spazzacamini, tzigani, lavandaie, portatrici d’anfora etc..
Nel paese delle figurine di gesso le statuine del presepe hanno un valore speciale: nel mese di Dicembre Coreglia si trasforma in terra di presepi. Lungo la via d’accesso del borgo e dentro il centro storico, non vi è casa in cui non si allestisca un presepe.
Una buona occasione per visitare il borgo può essere il 15 di agosto, quando qui si festeggia la Giornata medievale con Corteggio storico della Compagnia degli Alabardieri della Vicaria di Coreglia.
I piatti tipici di Coreglia sono basati sulla lavorazione delle castagne, della farina dolce e dei funghi. Le più rinomate sono le borghe, castagne secche bollite nel latte e servite calde con l’aggiunta di panna e zucchero e la polenta di neccio cucinata con la farina di castagne.
Nei dintorni:
Tuscany è un marchio di CARTIERE CARRARA S.p.A. – V.le S. Lavagnini, 41 – 50129 Firenze (FI), Italia – info@www.labellezzadellacarta.it – Privacy