ONTANO NERO

Portamento: generalmente arboreo, ha una statura media di 8-12 metri. In casi particolarmente favorevoli può superare anche i 20 metri di altezza.

I frutti: sono racchiusi in piccole infruttescenze a strobilo, di consistenza legnosa, che ricordano le pigne. Ciascuna infruttescenza contiene numerosi semi sotto forma di acheni. Le infruttescenze permangono sulla pianta per più stagioni vegetative.

Il legno: può essere impiegato in piccoli lavori di falegnameria, di tornitura e di ebanisteria. Appena tagliato si presenta giallo-aranciato, ma con la stagionatura assume un colore rosso-arancio tipico della specie. È un legno semiduro, omogeneo, che si conserva molto bene se sommerso in acqua. Per questo motivo il legno di ontano è stato usato in epoca preistorica per allestire la palificazione di sostegno alle palafitte o per realizzare manufatti idraulici. Parte delle fondazioni delle costruzioni di Venezia è costituito da legno di ontano nero.

Curiosità: un aspetto particolare è la relazione simbiotica delle radici degli ontani con un gruppo di batteri a crescita miceliare (del genere Frankia). Questi sono in grado di indurre la formazione di noduli radicali analoghi a quelli dei rizobi delle leguminose. Gli ontani arricchiscono quindi il suolo di azoto.

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