Sassetta è un borgo della Val di Cornia abbarbicato su un’altura nell’entroterra della Costa degli Etruschi, fatto di strade strette e piccole piazzette. La località è famosa per il suo marmo, unico al mondo, un marmo rosso che scalpellini e creativi scultori plasmano magicamente da sempre. La sua particolarità è la speciale colorazione : rosso – rosato intenso ricco di formazioni nodulari e di splendide ammoniti: fossili di molluschi scomparsi alla fine del Cretaceo. Questo tipo di marmo è stato utilizzato sin dal XIV secolo in importanti strutture architettoniche come il Duomo di Firenze, il Campanile di Giotto e il Battistero di Siena. A Sassetta i tombini, le soglie di porte e finestre, le scalinate e molti altri ornamenti del borgo storico sono in marmo rosso autoctono.
E’ arroccato su uno sperone di roccia e circondato dai boschi, proprio come un nido. Il borgo fu costruito attorno all’anno Mille e non ha subito mutazioni rispetto alle architetture originali. Tra i vicoli del borgo, le piazzette, le case in pietra abbarbicate l’una all’altra, i piccoli ristoranti, i gatti e le sculture in marmo rosso, la vita scorre con un ritmo lento, come al tempo dei vecchi carbonai.
Sassetta è citato già nei documenti dei secoli XI e XII come possesso della famiglia Orlandi. Il castello fu assoggettato al dominio politico della repubblica tirrenica, che lo mantenne fino al 1406, quando passò sotto la giurisdizione fiorentina. Nel 1539 Cosimo I dei Medici eresse la comunità in feudo. Tornata di proprietà diretta dei granduchi, Sassetta condivise le sorti dello stato toscano fino all’unità d’Italia. In passato il territorio dell’attuale comune era quasi interamente coperto da macchie e da boschi di castagni, quindi l’economia locale era legata soprattutto alle risorse boschive. Oggi si coltivano olive, uva e frutta.
I suoi abitanti sono i discendenti di quei vecchi carbonai e boscaioli, gente che ha sempre vissuto in simbiosi col bosco, grazie alla caccia e alla raccolta di castagne. Questo si rispecchia anche nella cucina a base di cacciagione e prodotti della terra: la pasta di farina di castagne, il colombaccio, i fichi sott’olio e il piatto principe di questo borgo che è il cinghiale con castagne.
E proprio alla vita dei carbonai è dedicato il Museo del Bosco, nel Parco Forestale di Poggio Neri. Il parco è una meta perfetta per il trekking e le passeggiate a cavallo o in bicicletta: 37 km di sentieri attrezzati con punti di sosta, alla ricerca degli animali del bosco, delle fonti d’acqua sorgiva, dei ruderi, dei seccatoi e dei rifugi, tra scorci suggestivi e punti panoramici mozzafiato.
I suoi abitanti sono i discendenti di quei vecchi carbonai e dei boscaioli, gente che ha sempre vissuto in simbiosi col bosco, grazie alla caccia e alla raccolta di castagne. Questo si rispecchia anche nella cucina a base di cacciagione e prodotti della terra: la pasta di farina di castagne, il colombaccio, i fichi sott’olio e il piatto principe di questo borgo che è il cinghiale con castagne.
Chi percorre le decine di viuzze che compongono il centro storico del paese si imbatte in opere d’arte fatte di pietra sparse all’interno del borgo. Sono le sculture delle diverse edizioni della manifestazione “Il Simposio di Scultura contemporanea” che vengono collocate ogni anno negli angoli più caratteristici del borgo antico o in punti di interesse storico.
Ogni scultura è identificata da una targa in legno di castagno che riporta l’autore, il nome dell’opera e una sintesi di ciò che l’artista ha voluto esprimere.
Il Simposio di Scultura Contemporanea in Marmo Rosso di Sassetta, nato nel 2009, è un laboratorio creativo a cielo aperto che si svolge durante il mese di luglio. In dieci giorni cinque scultori, italiani e stranieri, creano le loro opere sotto lo sguardo attento dei visitatori che assistono alla nascita della scultura dalle prime fasi di sbozzatura del marmo. Questa manifestazione prevede un coinvolgimento importante del pubblico che ha la possibilità di votare l’opera preferita compilando una scheda di voto, scegliendo così il vincitore del Premio della Giuria.
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