LA DIFESA DI PORTO ERCOLE: UN PROBLEMA SECOLARE
Porto Ercole fu fondato dagli Etruschi intorno a una caletta che è di fatto un porto naturale. In seguito il piccolo centro fu conquistato dai Romani e divenne un importante porto commerciale. Ma la sua difesa fu sempre un problema che gli abitanti non riuscirono mai a risolvere. Dopo secoli di attacchi dei pirati, il paese visse finalmente un periodo di pace sotto il dominio spagnolo dello Stato dei Presidi.
IL SITEMA DIFENSIVO DELLA REPUBBLICA DI SIENA
Porto Ercole ha uno straordinario valore strategico per la sua posizione geografica al centro del Mar Tirreno. Per questo nel corso dei secoli si sono costruite torri di avvistamento e di segnalazione per far fronte al costante pericolo di incursioni dal mare. Le primissime opere difensive risalgono infatti all’età del Bronzo. Sotto il dominio della potente Repubblica di Siena prese corpo un vero sistema difensivo che interessava globalmente tutta la costa del Promontorio.
LA NASCITA DELLO STATO DEI PRESIDI
Ma furono gli Spagnoli che in pochi anni trasformarono il Monte Argentario in una poderosa macchina bellica con un formidabile complesso di fortificazioni superiore ad ogni altro in Toscana. Nacque così lo Stato dei Presidi, che comprendeva Orbetello, Porto Ercole, Porto S.Stefano e Talamone, ai quali, nel 1.602, si aggiunse la piazzaforte di Porto Longone, nell’Isola d’Elba.
I FORTI SPAGNOLI DI PORTO ERCOLE
Gli Spagnoli investirono molto tempo e denaro per difendere la costa dell’Argentario, poiché essa rappresentava il punto di partenza ideale per i viaggi marittimi verso Napoli, dove governava il loro re.
Il forte Stella è il primo e il più bello dei tre forti spagnoli del XVI secolo di Porto Ercole, ed è anche l’unico aperto al pubblico. Le altre due fortezze, il forte Filippo e il forte di Santa Caterina, sono chiuse ma l’esterno può essere visto dal centro storico.