Nome: il nome scientifico del Genere deriva da “platýs”, che in Greco antico significa “largo”, per l’estensione della chioma o per l’ampiezza delle foglie.
Portamento: è un grande albero, a foglie caduche, che raggiunge mediamente i 20-30 metri di altezza, ma che in condizioni particolarmente favorevoli può arrivare anche a 40 metri. Le piante più grandi possono avere fusti la cui circonferenza può superare i 3 metri. E’ una pianta molto longeva che può raggiungere i 500 anni di etrà.
I frutti: sono composti da un achenio con numerosi peli che ne aiutano la dispersione aerea.
Il legno: gli assortimenti con diametri compresi tra 8 e 20 centimetri sono utilizzati quasi esclusivamente per la produzione di paste di legno e legna da ardere. Gli assortimenti con diametri maggiori di 20 centimetri possono essere impiegati come segati, sfogliati e/o tranciati. È possibile ricavare tranciati decorativi, oltre che dal tronco, anche dalle radici, apprezzate anche per una tipica colorazione rosso venato. Può essere utilizzato in falegnameria per la produzione di travature, in lavorazioni d’intaglio e al tornio. Le sue caratteristiche tecnologiche ed estetiche lo rendono adatto per i mobili o per parti di essi. Il legno di platano comune, per le caratteristiche tecnologiche che possiede, può essere impiegato anche in sostituzione del legno di faggio. L’assenza di odori e la notevole durezza lo rendono inoltre ideale sia per la realizzazione di imballaggi per il settore alimentare sia per la produzione dei blocchi dei macellai.
Curiosità: il legno del platano ibrido è utilizzato comunemente nel continente americano per la produzione di pasta per carta. In Europa ha invece un ruolo prevalentemente ornamentale oppure viene piantato, nell’area padano-veneta, per la sola produzione di legna da ardere. Sono alberi monumentali adatti come piante ornamentali per decorare viali, parchi e giardini di notevoli dimensioni, nonché per l’arredo urbano grazie alla notevole resistenza allo smog delle metropoli.