UN CONNUBIO TRA ARTE E NATURA
Il Giardino di Boboli a Firenze, creato nel 16° secolo è uno degli esempio più famosi tra quelli che hanno dato vita alla tradizione italiana delle opere d’arte site-specific, cioè realizzate appositamente per essere inserite e contestualizzate in un determinato ambiente. Il Parco Sculture del Chianti si inserisce in questa tradizione, dove l’interazione delle loro opere d’arte con la natura e l’ambiente dove sono state inserite in questo caso si amplifica in una maniera unica. Questo per due motivi principali: sono stati scelti artisti artisti provenienti da 26 Paesi nei cinque continenti. Sono stati invitati alcuni giorni nel parco. Lo hanno abitato, vissuto, sono stati ore ed ore al suo interno, passeggiando e soffermandosi in vari punti. Ognuno ha scelto il suo angolo, in base alle proprie sensazioni. Ed ha creato l’opera appositamente per quello spazio, tenendo conto degli alberi intorno, delle pietre, della vista circostante, degli odori, dei suoni, dei colori. L’integrazione tra intervento umano e natura raggiunge quindi il massimo livello: qui l’opera dell’uomo non tende a prevaricare la natura, ma ad integrarla ed esaltarla.