Le origini di Bagno Vignoni
“Primieramente il Bagno di Vignone, così nominato dal Castello ivi vicino, è accomodato e circondato di palazzi e di osterie e ha una Cappella nel mezzo. È di figura quadrata, tutto bello, divisa la fonte in due parti, che col tetto difende dalla pioggia gl’inermi che ivi dentro si bagnano; ma sono per tutto luoghi da ritirarsi, dove ascosi e guardati possono uomini e donne bagnarsi. Prendono quelle acque la virtù loro dal ferro, dall’albume e da poco rame, con mischianza di oro e di argento. Conferiscono al fegato, alla milza e allo stomaco, stemperato e a tutte le membra che concorrono al nutrimento”.
Anno 1334, Relazione di Iacomo Tondi al Magistrato di Siena
I romani, grandi amanti delle terme, non si fecero sfuggire l’acqua caldissima di Bagno Vignoni, un regalo dell’Amiata, antica montagna di origine vulcanica: costruirono un primo insediamento introno alle sorgenti sulfuree (anche se molti studiosi ritengono che fosse abitato già in epoca etrusca).
L’attuale forma di Bagno Vignoni risale al medioevo, quando il paese fu luogo di lotte e omicidi: feroce fu lo scontro tra i Salimbeni e Siena per il possesso della Val d’Orcia. Nel 1600 il bagno fu concesso dal granduca di Toscana Ferdinando II alla famiglia Amerighi, che vi costruirono le prime locande per i bagnanti, tra cui la locanda del Leone, ancora esistente.
Nel 1676, la proprietà passò alla famiglia Chigi, che ancora oggi proprietaria di molte parti del paese.