La pappa al pomodoro è uno dei piatti più tradizionali della cucina toscana.
L’origine è quella contadina, un piatto povero, pensato per riciclare il pane raffermo, dagli ingredienti semplici: il pomodoro, l’olio extravergine di oliva, gli “odori” basilico, aglio, sale e pepe e… il pane raffermo toscano, quello “sciapo” quindi non salato.
La pappa al pomodoro è diventata famosa in tutta Italia nel 1964 grazie alla canzone di Rita Pavone, protagonista di una nota trasposizione televisiva del libro di Vamba, Il Diario di Gian Burrasca, dove in una famosa scena il protagonista si ribella al vitto e alla vita del collegio chiedendo proprio la pappa al pomodoro.
Il pane toscano ha la caratteristica di essere insipido, senza sale. La tradizione vuole che la mancanza di sale sia dovuta ad una disputa tra i pisani e i fiorentini risalente al XII secolo. I Pisani, acerrimi nemici di Firenze, iniziarono infatti a far pagare caro il sale che sbarcava nel porto toscano. I Fiorentini risposero cominciando a produrre pane senza sale.
In realtà il pane sciocco è una tradizione tipica dell’Italia centrale e il motivo non è storico ma di semplice accostamento con gli altri piatti salatissimi tipici della zona, a cominciare dai salumi e dal prosciutto.
«Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui». Così scrive Dante nel diciottesimo canto del Paradiso: con queste parole messer Cacciaguida profetizza il futuro esilio del poeta toscano, descrivendo l’angoscia di chi dovrà mangiare il pane altrui, cioè il pane salato.
Nel Cinquecento Pierandrea Mattioli ci lascia la prima testimonianza scritta sulla produzione di pane “sciocco”, cioè senza sale. Da allora molti scrittori hanno narrato la bontà e la peculiarità di questo pane, dalla crosta croccante e dalla mollica morbida ma consistente. Con la direttiva europea 2016/58/UE il pane toscano ha ottenuto il riconoscimento DOP.
• 320 gr. di pomodori pelati
• 200 gr. di pane casalingo raffermo non salato
• 2 spicchi di aglio
• olio extravergine d’oliva
• sale
• pepe
• basilico
• brodo vegetale
1) Iniziamo con il brodo vegetale mettendo In un tegame pieno di acqua fredda sedano, carota, cipolla, qualche pomodorino e un po’ di prezzemolo.
2) Cuocere il brodo vegetale per circa 40/45 minuti. Nel frattempo facciamo rosolare in un tegame gli spicchi d’aglio nell’olio e, solo quando l’aglio ha preso colore, uniamo i pomodori pelati e un po’ di basilico spezzettato.
3) Schiacciamo i pomodori con una forchetta, aggiungiamo sale e pepe e lasciamo a cuocere per 10 minuti.
4) Nel frattempo abbiamo tagliato in piccoli pezzi il pane raffermo.
5) A questo punto eliminiamo l’aglio dal tegame e uniamo il tutto: brodo vegetale bollente, il pane a pezzetti e aggiungiamo altro basilico. Il pane si inzupperà bene nel brodo e in genere occorre in questa fase aggiungere altra passata di pomodoro.
6) Lasciamo cuocere per una decina di minuti girando spesso.
7) Spegniamo la fiamma e lasciamo riposare per un’oretta, mescolando di tanto in tanto per aiutare il pane a diventare completamente sfatto
Per rispettare la tradizione fino in fondo andrebbe servito in tegamini di coccio.
8) Una volta nel piatto aggiungete un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo, un pizzico di pepe nero macinato al momento e due foglie di basilico.
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