Il sambuco è la pianta del flauto magico il cui suono proteggeva dai sortilegi. Mozart ce lo racconta bene…. ll sambuco era infatti considerato un albero magico, tanto che prima della raccolta di una sua qualsiasi parte ci si inginocchiava davanti a lui e lo si ringraziava. Veniva usato per pratiche divinatorie e come amuleto.
Di solito veniva appositamente piantato davanti alle case e ai ricoveri di animali per proteggere persone, animali e ambienti. Gli antichi greci e romani suonavano uno strumento musicale a corde chiamato Sambuca. Nel Medioevo si iniziarono a ricavare strumenti a fiato dai fusti di Sambuco.
Portamento: è un grosso arbusto a foglia caduca, più raramente un alberetto e può raggiungere 8 metri di altezza. Ha una forma tendenzialmente globosa, un po’ scomposta con numerosi rami che partono da terra, dato che la specie ha una grande capacità pollonifera.
I frutti: sono piccole drupe subsferiche di pochi millimetri di diametro, raccolte in mazzetti penduli. I frutti sono persistenti a lungo sulla pianta.
Il legno: i fusti del sambuco adulto sono generalmente contorti e di piccolo diametro. Il legno ha un colore che va dal biancastro al giallo chiaro ed è tenero, leggero ed elastico, ma oggi di scarso impiego. In passato veniva utilizzato per produrre i manici di alcuni attrezzi agricoli e per i pioli delle scale.
Curiosità: il sambuco ha una grande valenza ecologica, sia per gli insetti (api in primis) che visitano intensamente i fiori ricchi di nettare, che per uccelli come tordi, merli, storni, pettirossi che si cibano dei suoi frutti e contribuiscono così alla diffusione del seme.
Per le proprietà benefiche dei suoi fiori e delle sue bacche, il sambuco trova largo impiego nella fitoterapia.
I fiori freschi possono inoltre essere consumati fritti in pastella e con aggiunta di zucchero, oppure in insalate, macedonie e frittate. Nei paesi nordici dai fiori posti in infusione con acqua e zucchero si ricava uno sciroppo che è un ottimo dissetante.
Dai frutti ben maturi, che possono anche essere consumati a crudo, si ricavano marmellate e sciroppi che hanno effetti debolmente lassativi. In passato i frutti erano impiegati anche per alterare il colore dei vini.
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