C’è una strada che da Pescia porta a Capannori, alle porte di Lucca. Una strada bellissima che, attraversando vigne e ulivi, passa per San Martino in Colle. Poco dopo si trova una quercia, una delle più spettacolari e meravigliose d’Europa: ha 600 anni di età, è alta 24 metri, il tronco ha una circonferenza di 4,50 e la chioma un diametro di 40. A vederla si rimane senza fiato.
L’albero più bello della Toscana
Appartiene alla specie della farnia ed ha avuto non pochi riconoscimenti: è stato dichiarato albero monumentale d’Italia e date le sue dimensioni figura sulle mappe della NATO. Recentemente è stato eletto l’albero più bello della Toscana.
Ma non è per questi riconoscimenti, né per le dimensioni e nemmeno per l’età e la maestosità delle sue fronde che l’albero è famoso nel mondo….
I rami degli alberi appartenenti alla specie delle farnie si estendono in verticale, verso il cielo. Le fronde di questa quercia invece sono cresciute parallele al terreno. Perché?
La leggenda racconta che le streghe avevano scelto questo albero per svolgere i loro riti e quindi per secoli hanno appeso i sabba ai rami, determinandone in tal modo questa crescita insolita. Per questo la quercia è conosciuta come “il quercione delle streghe”.
Nel 1325 un manipolo di lucchesi, asserragliati nella Rocca di Cerruglio, riuscirono nell’impossibile impresa di battere l’imponente esercito fiorentino e rendere libera la città di Lucca. Si narra che ciò fu possibile perché il loro condottiero, Castruccio, invocò riti sabbatici sotto la grande quercia (i mezzi tecnologici moderni hanno determinato con precisione l’età della quercia che risale al 1400 e quindi alcuni anni dopo la battaglia).
“Detto fatto gli legarono le mani dietro le spalle e passatogli un nodo scorsoio intorno alla gola lo attaccarono penzoloni al ramo di una grossa pianta detta la quercia grande…”
Una grande quercia compare nel quindicesimo capitolo de Le Avventure di Pinocchio. É la quercia di Capannori a cui il burattino viene impiccato e subito salvato dal Can-barbone inviato dalla Fata Turchina.
Carlo Lorenzini passò l’infanzia nel paese dei nonni, una frazione di Pescia chiamata Collodi, da cui prese il nome d’arte. Ed è lungo la strada che collega Pescia a Capannori che si trova la grande quercia. Si dice che Collodi si adagiasse sotto la sua ombra per scrivere Pinocchio e che quella è proprio la quercia del capitolo quindici. Per questo la quercia è chiamata anche “il quercione di Pinocchio”.
Si pensa inoltre che il Paese dei Balocchi fosse una rappresentazione del Settembre Lucchese, mese in cui la città vicina a Collodi si anima con fiere e numerose iniziative: l’albero si trova esattamente lungo il percorso che collega Collodi a Lucca.
Nel secolo scorso dei vandali spezzarono alcuni rami.
Durante la seconda guerra mondiale la Quercia fu individuata dagli occupatori nazisti come legna da ardere.
Negli anni Sessanta l’albero fu colpito da un fulmine che gli causò importanti danni.
Negli ultimi anni ha subito danneggiamenti delle radici per colpa dei troppi turisti che hanno calpestato il terreno intorno alla pianta.
É stata colonizzata da insetti infestanti che nidificano all’interno del tronco.
Nonostante tutto questo, la quercia porta bene i suoi 600 anni, è imponente e maestosa e cresce ancora. É sotto la tutela del Comune di Capannori e del WWF. Ha tantissimi amici e ammiratori e, dal 2011, una pagina facebook dedicata.
https://www.capannori-terraditoscana.org/scopri/i-luoghi-di-pinocchio/quercia-delle-streghe/