LE ANTICHE TECNICHE DI TAGLIO E LAVORAZIONE
Ma come vengono intrecciati questi piccoli capolavori?
Per prima cosa è importante scegliere i tronchi di castagno che devono essere piccoli e dritti. Sono chiamati “PEDONI” o “POLLONI” e vengono presi in prossimità delle radici. Al fine di rendere il lavoro più agevole, i tronchi tagliati vengono bagnati con acqua piovana in maniera tale che le fibre possano mantenere quell’elasticità fondamentale per la lavorazione. Successivamente viene la fase dell’immissione nei forni a legna che rendono il pedone pronto per la SCHIAPPATURA, cioè pronto per essere suddiviso in lamine sottili e flessibili, per essere intrecciate facilmente. Si suddividono in: “VINCHI”, lamine lunghe, strette e flessibili; “STECCHE”, piuttosto corte, larghe e spesse; “LUNGAGNE”, lunghe e spesse. Le lungagne costituiscono la base del cesto e la trama verticale dell’intreccio a cui è aggiunta la trama orizzontale dei “VINCHI”. Le tecniche di intreccio sono di tre tipi: “incrociate”, “binarie” e “a graticcio”. Prima dell’intreccio tutte la lamine sono state aggiustate o ridotte: infatti TUTTI tutti i vinchi presenti in un cesto hanno identica lunghezza.
La costruzione del cesto inizia dal fondo a cui segue l’intreccio del tronco. Da ultimo viene fatta la “CALOCCHIA”, cioè la bocca del cesto costruita con legno giovane di castagno piegato in forma circolare, intorno alla quale vengono chiusi gli intrecci della rifinitura.