Capoliveri e la leggenda dell’Innamorata

«Per la prima cosa i barbari assaltarono Capo Libero, con tal prestezza che pigliarono quasi tutti i terrazzani, e datisi per tutto a rubare, a uso di cacciatori diedero la caccia agli habitatori, i quali indarno si fuggivano per balze spinose e per boschi.»

 

(Paolo Giovio, Delle historie del suo tempo, 1552)

 

A Capoliveri nell’Isola d’Elba poco dopo lo scoglio della Ciarpa c’è una spiaggia chiamata dell’Innamorata. E’ una spiaggia bellissima che ogni 14 luglio si illumina di mille torce per aiutare Maria a ritrovare il suo Lorenzo. Una storia d’amore struggente, che si tramanda dal 1534 e che dalla seconda metà del diciassettesimo secolo è diventata una bellissima festa per volere del nobile spagnolo Domingo Cardenas, in esilio sull’Isola.

La storia d’amore di Lorenzo e Maria, gli innamorati dell’isola d’Elba.

Correva l’anno 1534. In quel tempo le coste dell’Isola d’Elba erano frequentemente razziate dai Pirati Saraceni comandati dal feroce Barbarossa. Gli abitanti vivevano in uno stato di allerta costante, con lo sguardo sempre rivolto all’orizzonte, pronti ad avvistare una nave pirata e mettersi a riparo sulle montagne. Ma quella mattina del 14 luglio non fu così per Lorenzo e Maria, due giovani innamorati. Si erano conosciuti poco tempo prima proprio su quella spiaggia, mentre Lorenzo aiutava i pescatori a mettere al riparo le barche in una giornata di mare molto agitato. I loro sguardi si erano incrociati furtivamente e fu subito amore a prima vista. Un amore ostacolato dalla famiglia di lui che voleva per moglie una donna adatta al loro rango e non una popolana qualsiasi. Ma i due erano troppo innamorati e non temevano nulla: quella spiaggia era il loro rifugio segreto, dove si incontravano furtivamente ogni pomeriggio per scambiarsi tenerezze e promesse d’amore. Il giorno prima Lorenzo le aveva chiesto di diventare sua moglie e Maria accettò felicissima. Insomma, quel pomeriggio del 14 luglio l’attesa dell’incontro era ancora, se possibile, più pieno d’amore e di passione.

L’assalto dei Pirati saraceni

Lorenzo giunse in anticipo sulla spiaggia e si sedette sulla sabbia in trepidante attesa e con la mente rivolta soltanto a Maria. Non si accorse che una scialuppa di Pirati stava sbarcando silenziosamente e furtivamente sulla spiaggia. Maria stava scendendo dal pendio e con lo sguardo cercava Lorenzo per fargli un cenno. Vide invece i pirati che stavano sbarcando e si dirigevano verso Lorenzo che si accorse di loro troppo tardi. Iniziò una lotta furibonda. Lorenzo resistette a lungo solo contro tanti, si battè come un leone, ma alla fine fu fatto prigioniero. Maria corse verso la spiaggia e quando vi arrivò vide la scialuppa che aveva già preso il largo e poco dopo scaraventò in mare un corpo agonizzante. Maria riconobbe immediatamente il corpo di Lorenzo e si precipitò in mare per un disperato tentativo di salvataggio. I corpi dei due amanti non furono mai trovati. Qualche giorno dopo, dai marosi, affiorò solamente lo scialle di Maria, che si fermò impigliato su uno scoglio. Da allora, quello scoglio, fu chiamato lo scoglio della Ciarpa.

Domingo Cardenas, il nobile spagnolo dal cuore romantico

Siamo nella seconda metà del diciassettesimo secolo. Domingo Cardenas era un nobile spagnolo che fu diseredato dal padre e costretto all’esilio sull’Isola d’Elba. Come luogo dove abitare aveva scelto proprio la cala di Lorenzo e Maria, allora detta Cala de lo Fero per la vicinanza alle miniere di ferro di Calamita. Una sera del 14 luglio Domingo stava passeggiando sulla spiaggia quando il suo sguardo fu attratto da una miriade di bagliori luminosi che rischiaravano l’orizzonte. Poco dopo vide fra di essi l’ombra di una giovane donna che si aggirava leggiadra. Immediatamente udì un grido disperato di dolore. La sua mente andò subito ai racconti dei pescatori, che da secoli, nelle notti di pesca, si tramandavano la storia di Lorenzo e Maria. Non ebbe alcun dubbio: quella che aveva visto e udito era l’ombra di Maria che si aggirava alla ricerca disperata del corpo dell’amato Lorenzo.

La promessa di Domingo e la nascita della Festa

Domingo rimase sconvolto e decise di aiutare Maria a ricongiungersi con Lorenzo. Promise a se stesso che negli anni a venire ogni 14 luglio avrebbe acceso mille torce per illuminare a giorno la spiaggia, che da allora fu chiamata la Spiaggia dell’Innamorata. Fece quindi apporre al suo testamento una clausola dove stabiliva che tale evento si tramandasse di padre in figlio, per sempre. E fu così che nacque la Festa dell’Innamorata, una tradizione che dalla seconda metà del diciassettesimo secolo si è interrotta solamente durante la seconda guerra mondiale, che sconvolse, come tutta l’Italia, anche l’isola d’Elba. Fu ripresa nel 1985 ad opera del comitato di rievocazione storica fondato e presieduto da Michelangelo Venturini.
La promessa di Domingo continua ad essere mantenuta ed ogni 14 luglio la spiaggia dell’innamorata risplende di mille torce e un corteo di persone in costume sfila per terra e per mare per aiutare Maria a ritrovare Lorenzo.

La Festa dell’Innamorata e la Disfida della Ciarpa

 

L’antica rievocazione della fiaccolata dell’Innamorata si conclude con la leggendaria “Disfida della Ciarpa”: un corteo storico, con al centro il gruppo dei nobili illuminato dai torcieri, percorre le vie del paese di Capoliveri. Dopo i nobili un anziano pescatore accompagna Maria, impersonata da una ragazza del Paese. Chiudono il corteo gli equipaggi delle barche dei quattro rioni di Capoliveri: Fortezza, Baluardo, Fosso e Torre.
Ogni equipaggio è guidato dal capo rione, un vecchio pescatore che è affiancato da un giovane del quartiere che porta la bandiera. A seguire i membri degli equipaggi. Giunto al bivio di Capoliveri il corteo si divide: gli equipaggi vanno verso la spiaggia di Morcone per prepararsi alla disfida, mentre il resto del corteo scende alla spiaggia dell’Innamorata alla ricerca degli amanti. Un razzo verde segnala l’approssimarsi della partenza: le barche attraversano il golfo dell’Innamorata e raggiungono lo scoglio della Ciarpa, dove i timonieri si gettano in mare per prendere a nuoto lo scialle di Maria. I rappresentanti di Domingo Cardenas e consorte attendono il vincitore assieme ai pescatori e alle quattro fanciulle scelte dai rioni. Il vincitore che ha preso lo scialle lo consegna al pescatore del proprio rione, il quale lo porge a Domingo che a sua volta lo consegnerà a una delle quattro fanciulle: sarà lei la prescelta che conserverà lo scialle e, come vuole la tradizione, incontrerà l’amore. E sarà proprio lei a rappresentare Maria per l’anno successivo. E così, da secoli, la tradizione si tramanda e tante fanciulle dell’Elba trovano l’amore.

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