Acero campestre

Distribuzione e habitat

L’acero campestre (Acer campestre L.) è un albero diffuso in Europa e Asia. In Italiano viene anche chiamato loppio o testucchio. In Italia è molto comune nei boschi di latifoglie mesofile, insieme alle querce caducifoglie dal livello del mare fino all’inizio della faggeta.

L’acero campestre preferisce i climi temperati umidi, però ha un buon sviluppo sia negli ambienti freddi che in quelli caldi, ma non troppo secchi, in quanto sopporta i valori termici di alcuni gradi al di sotto dello zero e le alte temperature. Le esposizioni migliori sono gli ambienti parzialmente ombreggiati e completamente soleggiati, meglio se riparati dai forti venti. In fatto di terreno l’acero campestre è una pianta adattabile, però predilige i suoli sciolti, freschi, calcarei e ben drenati, a differenza

Longevità e caratteristiche morfologiche

È un albero a crescita lenta, con una longevità superiore ai 100 anni, di medie dimensioni, alto fino a 15-18 m, con una chioma compatta e tondeggiante. Il fusto può raggiungere un diametro di circa 1 m, i rametti rispetto agli altri aceri sono pelosi, la corteccia è liscia e scura nelle piante giovani, mentre negli esemplari adulti presenta delle fessure rettangolari ed assume una colorazione marrone tendente al grigio.

 

Foglie, fiori e frutti

Le foglie sono caduche, opposte, provviste di picciolo, lunghe 7-15 cm (picciolo incluso) e larghe fino mediamente 7-8 cm, lisce, con 3-5 lobi arrotondati, verdi scure e di un color giallo lucente in autunno. I fiori sono ermafroditi, di un colore giallo tendente al verde e riuniti in infiorescenze lunghe 7-10 cm. La fioritura avviene contemporaneamente all’emissione delle foglie nei mesi di aprile e maggio, l’impollinazione è entomofila. Il frutto è una samara costituita da due semi alati, lunghi fino a 3 cm e disposti in modo da formare un angolo piatto.

Curiosità
L’acero è una pianta mellifera, molto visitata dalle api per il polline ed il nettare,[1] ma il miele monoflorale d’acero è raro.

Gli usi dell’acero

  • Le sue foglie in passato venivano utilizzate come foraggio.
  • Il legno è chiaro, duro e pesante e tende a deformarsi: viene quindi usato solo per la fabbricazione di piccoli oggetti. Essendo un albero di modeste dimensioni e sopportando bene il taglio, è stato ampiamente utilizzato come tutore per la vite. È inoltre un ottimo combustibile. Attualmente trova impiego come albero ornamentale e da siepe, per via della sua efficacia nel consolidamento dei terreni franosi. È indicato nell’arredo urbano anche a contrasto dell’inquinamento, per l’alta capacità di assorbimento dell’anidride carbonica e delle polveri sottili.
  • Possiede proprietà lievemente anticoagulanti, aiuta nella prevenzione delle calcolosi e nelle cure successive alle manifestazioni di Herpes zoster; il decotto di corteccia è usato anche come rinfrescante intestinale.
  • Antiche credenze popolari conferivano all’acero proprietà magiche contro le streghe, i pipistrelli, e la sfortuna.
  • Il decotto di corteccia è utilizzato negli eritemi della pelle; alcune persone usano aggiungere all’acqua del bagno, un pugno di corteccia tritata per rinfrescare la pelle.

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