Le origini
Si hanno testimonianze storiche che già nel Quattrocento era d’uso mangiare il lampredotto nelle tante botteghe lungo corso dell’Arno, dove per tutta la giornata venivano bollite le interiora bovine e vendute per pochi spiccioli.
Come molta della cucina fiorentina, l’origine del lampredotto è popolare: una risposta economica alla fame. Ancora oggi se vuoi spender poco e mangiare di gusto non c’è niente di meglio di un panino con il lampredotto.
Nel panino, al piatto o in zimino
Non lo sanno neanche tutti i fiorentini, ma la ricetta originale prevede come condimento solo sale e pepe. Si sono poi aggiunti la salsa verde, ormai un classico, e l’olio piccante. A seconda dei gusti il lampredotto può essere servito anche a piatto, spesso in umido e con varianti. La più famosa è in zimino, cioé cotto con verdure a foglia grande (bietole o altro).
Diffidare da chi non inzuppa!
E’ fondamentale, appena prima della consegna, che il lampredottaio inzuppi la parte superiore del panino nel brodo in cui il lampredotto viene cotto per ammorbidirla e insaporirla. Diffidate da chi non inzuppa: è inaffidabile!